CLIMATE

Space

 

14/15/16 NOVEMBRE 2023

Climate Space, gli incontri sul clima che cambia che dal 2019 accompagnano i concerti che chiudono l’anno musicale di Ludovico Einaudi al Teatro Dal Verme, quest’anno saranno ospitati da Mosso nei pressi di via Padova a Milano, il 14, 15 e 16 novembre.

calendario

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

14.11 | h19:00 Emergency – Emergenza

14.11 | h19:00 Emergency – Emergenza

Two °C (Due °C) by Maxime Contour (France, 2017) – You Are Dust (Sei Polvere) by Micael Espinha (Portugal, 2022)

Sonorizzazione / Live soundtrack GABRIELE MITELLI

Dystopian visions of a flooded New York and a silted-up Lisbon.
Visioni distopiche di una New York allagata e di una Lisbona insabbiata.

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15.11 | h19:00 Regenaration – Rigenerazione

15.11 | h19:00 Regenaration – Rigenerazione

Scenes from a dry city (Scene da una città a secco) by Simon Wood & François Verster (Africa del Sud, 2018) – Growing back Beirut (Far ricrescere Beirut) by Waterbear Network (Libano, 2023)

Sonorizzazione / Live soundtrack ANDREA FACCIOLI “CABEKI”

About the drought and water crisis and the vital role of vegetation in regulating temperature, humidity and rainfall, as well as making citizens happier.
Raccontano la siccità e la crisi idrica e il ruolo fondamentale della vegetazione nel regolare temperatura, umidità e precipitazioni, oltre che rendere i cittadini più felici.

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16.11 | h19:00 Protection – Protezione

16.11 | h19:00 Protection – Protezione

Soul Of Storm (L’Anima della Tempesta) by Su Dike (China, 2022) – The Roof-top Revolution (La Rivoluzione dei Tetti Verdi) by Waterbear Network (Netherland, 2023)

Sonorizzazione / Live soundtrack STEFANO PILIA

They capture the power of extreme weather phenomena and some of the adaptations to dampen and absorb it.
Colgono la potenza dei fenomeni atmosferici estremi e alcuni degli adattamenti per attutirla ed assorbirla.

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Climate Space MOSSO 2023

L’ambiente urbano è generalmente visto in contrapposizione all’ambiente naturale. Uno spazio progettato e costruito a misura d’Uomo dove la natura è sottomessa e tenuta sotto controllo. All’interno della città, l’ambiente naturale vive addomesticato e confinato nei parchi, nei giardini botanici e zoologici. Le circonvallazioni e le tangenziali tracciano i confini dello spazio urbano. Si tratta però di confini temporanei che la continua espansione dell’abitato finirà prima o poi per assorbire e spingere sempre più all’esterno.

In realtà questa visione non è che un’illusione. L’ambiente urbano fa parte della fitta rete di interconnessioni che contraddistingue la vita sulla Terra. Le città sono corridoi che gli uccelli migratori usano come scalo sulla rotta che li porta ogni anno dal nord al sud, e viceversa. Mentre per gli uccelli stanziali, la città è l’ecosistema dove si vive, ci si riproduce e si muore. E’ grazie alle risorse naturali che le città respirano, bevono, si nutrono, operano ed evacuano. Risorse che a volte arrivano da lontano, a volte dalle vicinanze, e più di rado provengono dalla città stessa. Il cambiamento climatico non fa differenza tra ambiente urbano e naturale. L’aumento delle temperature, la siccità e le piogge torrenziali colpiscono ugualmente l’uno e l’altro, anche se la quasi totale copertura del suolo urbano rende questi fenomeni ancora più estremi in città. E poi non dimentichiamo che gli esseri umani fanno parte della natura. La comunità cittadina accoglie chi viene da lontano, sostiene chi è in difficoltà e crea le opportunità per realizzare i propri sogni ed esprimere i propri talenti.

Quest’anno Climate Space esplora le moltiplici interconnessioni che legano città e natura. Fanno da filo conduttore e da stimolo a laboratori, incontri e performance musicali live, le proiezioni di cortometraggi che raccontano la natura in città, la vita al confine tra ambiente urbano e naturale, la dipendenza della città dalle risorse naturali e i tanti modi di rendere permeabile la frontiera tra ambiente urbano e ambiente naturale. Sotto questa luce, le città diventano crocevia di innumerevoli processi naturali che, una volta riconosciuti, incorporati e valorizzati, rendono l’ambiente urbano più equilibrato, vivo e sano.

Climate Space MOSSO 2023

The urban environment is generally perceived in opposition to the natural environment. A space designed and built around and for human beings where nature is tamed and domesticated. Within the city boundaries, the natural environment lives confined to plots, parks, botanical and zoological gardens. Bypasses and ring roads mark its borders. Shaky borders though that the relentless expansion of the built environment will soon or later swallow and push further out.

In reality this perception is nothing but an illusion. The urban environment is part of the dense web of interconnections that characterises to life on Earth. For migrating birds cities are stopovers on the way up to the North and down to the South. Whereas for sedentary birds, cities are the ecosystem where to live, give birth and pass away. Cities breath, drink, feed, work and dump thanks to natural resources that often come from far away, sometimes from nearby and rarely from within the city itself. Climate change makes no difference between natural and urban environments. Heat waves, droughts and water bombs hit both, even though the near total cover of urban land with asphalt and concrete makes these phenomena even more extreme. And lastly, let’s not forget that human beings are part of nature. Urban communities provide shelter and assistance to those in need, and opportunities to fulfil one’s dreams and express one’s talents.

This year Climate Space explores the multiple interconnections linking up cities and nature with a program of fifteen short films that tell about nature in cities, life along the borders between urban and natural environments, reliance of cities on natural resources and the many ways to make porous the frontiers between natural and urban environments. The short film of the day is the red thread connecting live music performances, talks and laboratories. Seen under this light, cities become hubs where multiple natural processes converge revealing the potential to make urban environments more balanced, healthy and just.

Francesco Cara

Curatore Climate Space Film & Music Festival

Francesco Cara insegna Ecodesign allo IED Milano, è uno dei co-autori di Ecologia Digitale, recentemente pubblicato da Altreconomia, ed è attivo nel Climate Reality Project guidato da Al Gore, premio Nobel per la pace ed ex-vice presidente americano.

Francesco Cara teaches Ecodesign at IED Milan, is a co-author of “Digital Ecology”, published recently by Altreconomia, and an activist with Nobel Peace Prize and former US Vice-President Al Gore.

Francesco Cara - curatore